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Se la musica riorganizza i sensi - Linear Apparecchi acustici
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Se la musica riorganizza i sensi

Le connessioni cerebrali attivate da chi legge uno spartito sono diverse, a seconda della formazione musicale ricevuta. Nei musicisti entrano in gioco circuiti cerebrali differenti, che presiedono all’elaborazione degli stimoli sia uditivi che motori e visivi; molte di queste connessioni non sono presenti in chi ha una scarsa educazione musicale: in tale caso la lettura di uno spartito si affida prevalentemente agli stimoli visivi.

Una seria istruzione musicale dunque sembrerebbe riorganizzare e potenziare la capacità di integrazione sensoriale, modificando sensibilmente le connessioni fra i circuiti cerebrali di aree sensoriali differenti.

I sostenitori di questa tesi, composti da un gruppo di ricercatori delle Università di Tessalonica, in Grecia, e di Münster, in Germania, hanno firmato un articolo su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences) in cui si dimostra come la connettività cerebrale possa riorganizzarsi in base agli ambiti cognitivi soggettivamente più importanti, grazie alla plasticità nella formazione dei circuiti corticali.

Gli studiosi hanno sottoposto a risonanza magnetica funzionale (fMRI) e a magnetoencefalografia (MEG) 26 persone, mentre leggevano uno spartito e contemporaneamente ascoltavano delle note. E’ risultato che nei soggetti con solida formazione musicale si attiva una fitta rete di collegamenti che ha il suo centro nelle aree destinate all’elaborazione dei segnali uditivi.