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Rivoluzione elettrica della musica - Linear Apparecchi acustici
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Rivoluzione elettrica della musica

Sono passati quasi 60 anni da quando, il 25 luglio 1965, Bob Dylan compì il cosiddetto “tradimento di Newport”: salì sul palco del Newport Folk Festival suonando la chitarra elettrica (una Fender Stratocaster), un’autentica provocazione per un pubblico appassionato che si aspettava la chitarra acustica e che rimase in parte sconcertato. Qualcuno addirittura tentò di salire sul palco per distruggere lo strumento… Una svolta che fece sicuramente discutere, come tutti i cambiamenti che, nella storia umana, vennero introdotti dall’utilizzo dell’elettricità, grazie agli studi di Benjamin Franklin e di altri scienziati… Molto prima del concerto di Bob Dylan, ad esempio sempre nel campo musicale, è stato introdotto un cambiamento epocale, di cui si celebra in questi giorni il centenario: il 25 febbraio 1925 a New York la casa discografica Columbia registrò il primo disco utilizzando un microfono elettrico. L’esperimento fu affidato a un compositore dalla flebile voce come Art Gillham (chiamato “the whispering pianist”, il pianista sussurrante) che forse senza microfono non avrebbe potuto raggiungere lo stesso successo. La possibilità di sussurrare le sue canzoni lo fecero invece apprezzare a un vasto pubblico radiofonico. In quella prima occasione cantò “You may be lonesome”con un microfono della Western electric. Con Gillham nasceva una nuova categoria di artisti, i crooner, che potevano cantare in maniera confidenziale e sussurrata come non si riusciva a fare prima dell’arrivo del microfono elettrico e che avrebbero avuto grandi rappresentanti pochi anni dopo con Bing Crosby e Frank Sinatra. Fino a quel momento le registrazioni avvenivano con uno strumento meccanico. Cantanti e musicisti venivano posizionati vicino a una specie di imbuto che raccoglieva il suono convogliandolo su una membrana posta all’estremità opposta dell’apparecchio. Il movimento della membrana veniva trasferito, sempre meccanicamente, a una puntina tagliente che incideva la superficie di un cilindro di cera o di un disco rotante.

A commercializzare i primi microfoni elettrici fu la ditta americana Western electric e il nuovo strumento trovò subito diffusione nelle radio commerciali che si diffusero rapidamente negli anni Venti del secolo scorso.