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Acufeni allo studio - Linear Apparecchi acustici
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Acufeni allo studio

Sulle cause dei fastidiosi acufeni, che infliggono a chi ne soffre ronzii, squilli e fischi nelle orecchie, non ci sono ancora spiegazioni scientifiche e tanto meno rimedi farmacologici, ma gli studi al loro riguardo si moltiplicano. Tormentano il 10-15%  dell’umanità e sono saliti alla ribalta, nelle cronache degli ultimi mesi, avendo preso di mira gli abitanti di una cittadina irlandese, perseguitati da un misterioso rumore, di cui non si è riusciti a capire l’origine. Un fruscio insistente e fastidioso, tra le 22 e la mezzanotte, toglierebbe il sonno ai cittadini di Omagh, proprio quando il rumore urbano diminuisce… Suggestione collettiva o acufene diffuso che sia, l’argomento ha trovato spazio sui giornali britannici, con dovizia di ipotesi fantasiose, ma senza trovare una spiegazione logica.

Fra gli scienziati che indagano sulle cause degli acufeni, negli Stati Uniti si distingue una ricerca appena conclusa presso il Massachusetts Eye and Ear Infirmary, pubblicata su “Scientific Report”, che ha condotto approfonditi esami per valutare la salute del nervo acustico. I problemi riscontrati legati al nervo uditivo normalmente non vengono rilevati dai test dell’udito convenzionali. In un gruppo di volontari, costituito da 249 persone, di cui un terzo sane e le altre sofferenti di acufeni, il nervo è risultato danneggiato in maniera proporzionale al rumore indesiderato che sentivano. Questo farebbe pensare che l’acufene sorga a causa del tentativo del cervello di compensare il danno, aumentando la sensibilità ai suoni; quindi si produrrebbe il rumore di fondo. “Si tratterebbe dello stesso meccanismo che si innesca quando si alza eccessivamente il volume di un altoparlante” ha cercato di spiegare l’autore dello studio, l’otorino Stephane Maison. Questi sintomi, noti come acufene, sono il risultato di una plasticità disadattiva del cervello: cercando di compensare la perdita dell’udito aumentando la propria attività, il cervello provoca la percezione di un suono fantasma, l’acufene. Fino a poco tempo fa, però, questa idea era contestata poichè alcuni malati di acufene presentavano test uditivi normali. “Il nostro lavoro -conclude Maison- riconcilia l’idea che l’acufene possa essere innescato da una perdita del nervo uditivo, anche nelle persone con udito normale”.