Get Social With Us
Ausili uditivi rallentano declino mentale? - Linear Apparecchi acustici
25258
post-template-default,single,single-post,postid-25258,single-format-standard,ajax_fade,page_not_loaded,,vertical_menu_enabled,select-child-theme-ver-1.0.0,select-theme-ver-3.6,wpb-js-composer js-comp-ver-6.7.0,vc_responsive

Ausili uditivi rallentano declino mentale?

Nelle persone anziane, esiste una correlazione tra Alzheimer e sordità? Prendersi cura delle capacità uditive, a rischio con l’età che avanza, è in grado di rallentare la decadenza cognitiva?
Nel tentativo di rispondere a queste domande, su cui gli studiosi indagano da diversi anni ormai, sono risultate molto importanti due recenti ricerche condotte in America e in Australia, presentate il 18 luglio scorso ad Amsterdam, nel corso della Conferenza internazionale dell’Associazione Alzheimer. Nella comunità scientifica era già diffuso da tempo il sospetto che, tra i soggetti anziani con problemi uditivi in via di peggioramento, fossero maggiori le probabilità di sviluppare la gravissima malattia degenerativa; tra i fattori di rischio nello sviluppo della demenza era già annoverato il calo uditivo. In età avanzata, la progressiva difficoltà a comprendere i discorsi e il conseguente isolamento comportano un’accelerazione nell’invecchiamento.
Gli studi condotti presso L’Università Johns Hopkins di Baltimora e l’Università di Melbourne (denominati  rispettivamente “Achieve” ed “Enhance”) sono accomunati dallo stesso obiettivo: verificare se l’uso di ausili uditivi incida sull’incidenza dell’Alzheimer. Le due ricerche si distinguono per importanza: sono condotte su campioni molto numerosi di persone, seguiti per diversi anni e giungono alle medesime conclusioni. Il primo in particolare, “Achieve” (Aging and Cognitive Health Evaluation in Elders),è stato diretto dal prof. Frank Lin, cui si sono uniti molti altri studiosi, in diversi centri di ricerca americani. Sono state seguite per tre anni circa tremila persone, adulti compresi in un’età tra 70 e 84 anni, divisi in diversi gruppi. Lo scopo era capire se gli ausili uditivi negli anziani potessero rallentare il declino cognitivo a lungo termine. Durante la ricerca, soltanto una parte di questi volontari ha ricevuto ausili per l’udito, al fine di confrontare il decadimento coi gruppi che ne rimanevano privi. Dopo tre anni, le conclusioni sicuramente avranno ancora bisogno di essere confrontate e sperimentate, ma un primo risultato è sorprendente: sembra che i vantaggi maggiori si siano rilevati tra le persone con elevato rischio di declino mentale, cui sono stati consegnati gli apparecchi acustici; tra questi anziani, confrontati con chi non aveva mai utilizzato gli apparecchi, il rischio di demenza è diminuito del 48% !