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Città come visioni acustiche - Linear Apparecchi acustici
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Città come visioni acustiche

Nel marzo 2021 il Comune di Torino fu condannato a risarcire gli abitanti del quartiere di San Salvario a causa del rumore provocato dalla movida notturna: condanna confermata in appello nel novembre 2022, anche se la sanzione è stata ridotta da un milione a 200mila euro. Dal problema denunciato dai cittadini, è nato un progetto del Comune di Torino di mappatura sonora del quartiere di San Salvario nelle zone predilette dai giovani. Il Piano cosiddetto di risanamento acustico è destinato a estendersi a tutta la città; l’obiettivo è quello di definire il paesaggio sonoro per capire come intervenire in maniera mirata e incisiva per ridurre il fracasso. Sempre più al centro delle politiche di amministrazioni cittadine messe alla strette, il rumore è considerato un elemento di disturbo e di stress per la convivenza ravvicinata di migliaia di persone all’interno delle città o lungo le autostrade. Ma termini come mappatura sonora e paesaggio sonoro rimandano anche a un campo di ricerca che da decenni fonde arte e tecnologia, musica, architettura, materiali tradizionali e strumenti sofisticati di registrazione e riproduzione dei suoni. Questa ricerca non è cominciata per ridurre i suoni fastidiosi, ma per valorizzare quelli armonici e piacevoli, prendendo spunto da ciò che avviene in natura (ad esempio i suoni delle foreste, dei fiumi, del mare) per creare forme nuove artistiche e suggestive.
Pioniere di questa forma d’arte è considerato Bill Fontana, statunitense nato nel 1947 a Cleveland, in Ohio, creatore di panorami aurali e visivi. Fontana ha investigato sul rapporto fra suono, ambiente e architettura e dal principio degli anni 1970 ha cominciato a realizzare le proprie sculture sonore, registrando i rumori dell’ambiente, sia naturali sia artificiali (come a esempio i segnali diffusi nella baia di San Francisco durante le giornate di nebbia) per creare delle installazioni sonore. In una delle sue opere più note, un’installazione creata nel 1994 per la città di Parigi e per il ministero francese della Cultura, il rumore “bianco” naturale del mare registrato da una scogliera sulla costa francese della Normandia è stato trasmesso in diretta, tramite idrofoni e microfoni subacquei, da altoparlanti nascosti sulla facciata dell’Arco di Trionfo di Parigi. L’opera è stata realizzata per ricordare i 50 anni dello sbarco in Normandia, durante la seconda guerra mondiale.
Da un punto di vista accademico, il primo a utilizzare il termine “soundscape”, cioè paesaggio sonoro, fu il compositore canadese R. Murray Schafer, che insegnava al conservatorio di musica di Toronto. Da queste attività sono nate poi quelle del design acustico, che non si limita a ridurre a i suoni che disturbano, con la tendenza a portare i decibel verso un livello il più possibile vicino allo zero, ma mira a ricreare un ambiente in cui l’aspetto sonoro abbia un carattere avvolgente e piacevole come quelli creati da architettura e arredamento, in un settore in cui ottenere questi effetti e farli interagire a livello pubblico è certamente più complesso rispetto a quello visivo e in cui c’è molto ancora da esplorare.