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I suoni delle macchie solari rivelano i segreti delle stelle - Linear Apparecchi acustici
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I suoni delle macchie solari rivelano i segreti delle stelle

Le macchie solari emettono onde magnetiche e sonore che sono utili per studiare le caratteristiche del sole e delle altre stelle. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications, coordinato da Marco Stangalini, prima firma dello studio e ricercatore della direzione Scienza e Ricerca dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), e che vede coinvolti scienziati di 12 tra i maggiori istituti di ricerca internazionali, tra cui Mariarita Murabito, Ilaria Ermolli e Fabrizio Giorgi dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Allo studio hanno partecipato anche studiosi del Plasma Dynamics Group dell’Università di Sheffield, in Inghilterra, coordinati da Gary Verth e Viktor Fedun. Il progetto sviluppa un nuovo modello per spiegare le onde rilevate nelle macchie solari.
I dati ad alta risoluzione acquisiti dal Dunn Solar Telescope nel New Mexico hanno fornito prove evidenti che le macchie solari contengono una ricca varietà di onde, che hanno caratteristiche sia magnetiche che acustiche, note come onde magnetoacustiche. Lo studio si basa in particolare sull’osservazione di una macchia solare avvenuta nel 2018. La dimensione della macchia era circa tre volte maggiore del diametro della Terra, insolitamente grande per il Sole, ma comunque molto più piccola delle macchie più grandi di altre stelle. I risultati della ricerca suggeriscono che gli attuali modelli di onde acustiche utilizzati per determinare la dimensione e la struttura delle stelle al di fuori del nostro sistema solare possono essere migliorati tenendo conto dell’effetto delle onde magneto-acustiche all’interno di grandi macchie stellari.
Come la membrana di un tamburo o la corda di una chitarra, molte armoniche risonanti possono essere eccitate simultaneamente in una macchia solare, generando all’interno di essa peculiari modelli di oscillazioni magneto-acustiche. Così come, nel nostro quotidiano, il suono caratteristico generato dal tocco di un oggetto ci permette di conoscere la natura del materiale che lo costituisce, queste oscillazioni rappresentano la “sinfonia” caratteristica delle macchie solari. Allo stesso tempo, rappresentano un importante strumento di diagnostica dell’atmosfera solare, aprendo nuovi scenari per lo sfruttamento dei dati di progetti come Solar Orbiter, la missione spaziale europea con un importante contributo italiano lanciata nel 2020.