Intervista a Luciano, che ha riscoperto la sua passione per la musica grazie a Linear.

Vivere in una bolla. Ecco la sensazione che per quasi vent’anni ha provato Luciano, medico in pensione ma sempre attivo tra famiglia e impegni culturali e sociali, amante della musica. Poi la svolta, con gli apparecchi endoauricolari Linear.
Luciano ha un’importante perdita uditiva, sopraggiunta con l’avanzare dell’età. A orecchio nudo non percepisce il 60-70% dei toni alti e il 30% dei bassi, sente la voce e i rumori ambientali, ma non avverte il suono di un campanello o del citofono e non comprende molte parole.
Ho indossato ben quattro tipi di apparecchi tradizionali: un primissimo modello regolabile analogico, circa dodici anni fa, quando il mio deficit uditivo era ancora lieve-medio e lo usavo solo quando necessario, per esempio durante le conferenze, al cinema e soprattutto per i concerti. Dopo ho provato altri tre apparecchi di “ultima generazione”, ma ero sempre insoddisfatto del trattamento che ricevevo. Come medico mi sarei aspettato una maggior attenzione alla persona.
Poi mi son deciso ad andare da Linear per provare nuovi endoauricolari. Fin dal primo momento ho avuto l’impressione di capire bene suoni che con altri apparecchi avevo sentito poco, male o per nulla! E che trattamento! Non ero più uno dei tanti, ero al centro dell’attenzione del tecnico che mi ha seguito che ha calibrato il mio apparecchio in base alle mie esigenze. Appena uscito per la strada, poi, la sorpresa più grande è stata di riuscire a udire bene moltissimi suoni, anche le parole dei passanti.
Che emozione è stata tornare a sentire la musica come prima di perdere l’udito!